Colline e discariche

Qualche giorno fa ho fatto una camminata tra le colline corinaldesi e nonostante siano luoghi a me assai familiari, non riesco a stancarmi di queste visioni, le colline con le montagne sullo sfondo, paesi, campi coltivati che, pur quasi spogliati di alberi, recano ancora tracce di una storia secolare.

Però le nostre colline e valli hanno anche un’altra peculiarità: sono una delle più importanti zone di smaltimento rifiuti della nostra regione. Nel giro di pochi chilometri, c’è la grande discarica di Corinaldo, in fase di espansione. C’è un’altra discarica, a Castel Colonna, non più in funzione, ma che necessita di essere gestita nella sua fase di obsolescenza. Passandoci vicino continua ad emettere cattivi odori. E’ probabilmente in fase di avvio, a Casine di Ostra, la costruzione di un impianto di smaltimento di rifiuti organici anche se è nato un apposito comitato contrario per una serie di ragioni, tra le quali il rischio alluvioni della zona destinata all’impianto.

Questioni tecnicamente complesse, ma anche semplici da un certo punto di vista. I rifiuti devono pur essere portati da qualche parte. Ma la nostra zona, da molti anni, sembra essere stata individuata come uno dei principali bacini di ricezione di rifiuti.

Qualche mese fa ho fatto una passeggiata proprio dalle parti della discarica di Corinaldo, poi la sera stessa ho partecipato ad un incontro pubblico dell’amministrazione comunale nella sede Asa; ho posto alcune questioni e ho avuto risposte interessanti.

Ho chiesto via mail al presindente Asa Michele Saccinto alcune notizie sui dati delle sostanze inquinanti nei pressi della discarica di Corinaldo. Ho scritto il 23 aprile, giusto un mese fa. Avrò piacere di condividere su queste pagine la risposta, anche perché credo siano argomenti di interesse comune.

 

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