Chi è antifascista oggi?

Chi è antifascista oggi?

Antifascismo: vecchia categoria superata o ancora attuale?

Per provare a rispondere sensatamente bisognerebbe chiedersi: chi è antifascista oggi?

Il semplice dichiararsi antifascisti (a parole) basta per salvarsi l’anima (democratica)?

“La repubblica italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…” afferma l’art. 32 della Costituzione italiana, scaturita dalle culture politiche antifasciste e dalla Resistenza.

Ma se sei un dirigente politico nazionale e mentre eri al governo hai smontato la sanità pubblica attraverso massicci definanziamenti (37 miliardi in 10 anni), sei antifascista?

Se sei un rappresentante politico regionale (consigliere, assessore) e mentre eri al governo hai sostenuto (facendo parte della maggioranza) la decisione di chiudere e/o declassare 13 ospedali, sei antifascista?

Se hai sostenuto quelle forze politiche (con l’iscrizione al partito, o col voto), le cui decisioni si sono tradotte in sofferenze per anziani e malati, nonché in problemi per le rispettive famiglie, sei antifascista?

Recandomi in strutture sanitarie pubbliche, o cercando di prenotare una visita specialistica, tocco con mano il peggioramento del servizio, del quale l’attuale governo e l’attuale giunta regionale marchigiana sono certamente responsabili. Ma è una politica in continuità con i governi precedenti.

Qualche giorno fa l’ex presidente del consiglio Romano Prodi si chiedeva perché il Partito Democratico non faccia una crociata a favore del servizio sanitario nazionale, marginalizzato dall’attuale governo. La risposta mi sembra evidente guardando le decisioni di quando era al governo. E appaiono anche irriguardose quelle immagini con i banchetti per la raccolta di firme a favore del servizio sanitario; avevi in mano le leve del governo, strumenti assai più efficaci di un foglio con delle firme. Cosa non si fa per raccattare qualche voto!

Ed è erroneo pensare che sia solo colpa del governo nazionale: anche i sindaci sono figure istituzionali che rappresentano le comunità locali ed hanno competenze in materia sanitaria. E hanno giurato fedeltà alla Costituzione. Ma se sei sindaco e non ti fai adeguatamente sentire quando vedi che tagliano la guardia medica, o se negli organi di informazione istituzionali censuri quei cittadini che mettono in luce i disservizi a livello locale, alla fine contribuisci a quei disservizi.

Tina Anselmi partigiana e ministra, nel 1978 contribuì in modo determinante alla creazione del Servizio Sanitario Nazionale. Lei poteva dirsi, coerentemente, antifascista.

Di alcuni che vanno alle manifestazioni del 25 aprile ( anche muniti di fascia tricolore), avrei dei dubbi.

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